SARAH PARISI

 

 

Sono Sarah e sto per raccontarvi la mia storia.

I miei genitori hanno deciso di chiamarmi così dopo aver sentito una famosa canzone di Antonello Venditti. Il mio nome deriva dall'ebraico e significa “principessa” ma, contrariamente all'etimologia, io mi sento una combattente che, armata di coraggio e spirito d’avventura, ha lasciato la terra d’origine per seguire la propria strada.

Sono sempre stata molto testarda, perciò quando voglio qualcosa cerco in tutti i modi di ottenerla. Mi è sempre piaciuto studiare, così ho deciso di intraprendere il percorso universitario, forte anche dell’appoggio dei miei genitori. Mi piace evadere e non riesco mai a stare nello stesso posto per troppo tempo, perciò ho deciso di raggiungere il Nord Italia. A malincuore. Sì, perché anche se offre più possibilità di realizzare i propri sogni, questo comporta un taglio – non del tutto netto – con le proprie origini.

Passo dopo passo, ho lavorato – e lo sto facendo ancora – per il mio futuro.

 

“La speranza è l’ultima a morire”.

Sono una sognatrice, ma con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Sono molto determinata e caparbia, so quali sono i miei obiettivi da raggiungere e mi impegno al massimo, talvolta anche con un pizzico di competizione che mi spinge a sfidarmi con gli altri e a capire quali sono i miei limiti, senza farmi abbattere dagli ostacoli. Infatti, sono continuamente alla ricerca di nuovi stimoli che possano far crescere in me la sicurezza e la passione per quello che faccio.

Nel mio breve, ma intenso, cammino ho imparato a confrontarmi con persone differenti, riscoprendo una capacità di riuscire ad adattarmi a ogni situazione e contesto, cercando sempre di tirare fuori il meglio di me nei lavori di gruppo. Ho imparato che, per fare un buon lavoro di squadra, bisogna credere in se stessi e nelle proprie capacità, ma bisogna anche saper ascoltare. “Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce messe insieme”.

 

Spero di poter imparare ancora tanto e sono sicura che basta seguire la strada giusta per poter arrivare lontano.